Passano i mesi, passano gli anni, trascorrono eventi che si susseguono, vivo esperienze, faccio cose, vedo gente…
Sembra un susseguirsi ripetitivo di troppe costanti e poche variabili; ma non è come sembra: qualcosa cambia, giorno dopo giorno, radicalmente!
Il percorso è tracciato dalla fuga da ciò che mi spaventa e dalla ricerca di quello che bramo: l’obiettivo è l’equilibrio.
Ne ho necessità, lo cerco in ogni cosa, mi aiuta a sopravvivere.
Ho lavorato molto su me stesso in cerca di un equilibrio interiore stabile, resistente, maturo.
Mi sono convinto che fosse indispensabile essere in pace con se stessi per essere in pace con il mondo.
Niente di più falso e utopistico!
Mano a mano che costruivo il mio equilibrio interiore, con fatica, a forza di tentativi e di errori, empiricamente, in realtà raggiungevo traguardi ambiti nel mio intimo, ma perdevo terreno fuori dal mio ego, nella terra del prossimo, allontanando gli altri da me inconsapevolmente ma irrimediabilmente.
Non si tratta di coincidenze, ne ho certezza: è un fatto!
Quello che cerco ancora di comprendere è il nesso, la logica, la causa di questo apparentemente assurdo risultato; se siano gli altri ad allontanarsi da me oppure io stesso sia alla ricerca di spazi che non prevedono coinquilini.
Dicono che per ritrovarsi sia necessario perdersi, che i periodi di crisi siano propedeutici alla crescita e al progresso, che si debba imparare a stare da soli per poter essere di compagnia e così avanti verso il Festival delle Frasi Fatte!
Io sono semplicemente sereno, consapevole che ognuno di noi debba perseguire i propri obiettivi; probabilmente la mia ricerca risulta scarsamente condivisibile, non necessaria, inutile, magari persino dannosa.
Dunque abbiamo poco in comune, io e coloro i quali si affannano alla ricerca di emozioni forti, assetati di esperienze estreme, impazienti di bruciare le tappe; al tempo stesso non sono affine con chi resta immobile, immutabile, ubriaco di illusioni, ipnotizzato dagli stereotipi contemporanei.
In fondo non mi sembra affatto assurdo voler navigare a velocità di crociera, piuttosto che annaspare o, al contrario, scapicollarsi per raggiungere un traguardo senza podio!