Ragione e Sentimento

James Hugh Calum Laurie
James Hugh Calum Laurie

Ultimamente mi capita di confonderli: la ragione e i sentimenti, intendo.
Anzi, a dirla tutta, sono confuso proprio sul rapporto che li lega o li distingue. Alle volte ho ritenuto che fosse giusto ed opportuno preoccuparsi maggiormente dei sentimenti che della ragione, che essi fossero più importanti, che fossero la principale chiave di lettura dell’esistenza e che dovrebbero sempre guidare le scelte di un uomo; altre volte ho pensato che fosse doveroso e logico, nonché salutare, utilizzare il senno per giudicare, riflettere, decidere ed infine agire, piuttosto che lasciarsi guidare dal cuore o dallo stomaco che spesso possono fraintendere, tradire, far male a noi stessi e agli altri, soprattutto ai destinatari dei nostri sentimenti più benevoli.

Oggi, alla mia non più tenera età, comincio a pensare che una regola esista e sia semplice ed infallibile: come la fai la sbagli!
A) Ti lasci guidare dai sentimenti, offri all’anima spazio e libertà di movimento e di scelta, tieni a bada il cervello che ti lancia piccoli ma significativi segnali di allarme che ritieni patologiche paranoie e… ZAK! (ci siamo capiti, no?!);
B) Agisci soltanto dopo attente riflessioni, freddo e calcolatore come un robot, guidato dalla logica come il più logico dei vulcaniani e… FROK! (cambia l’onomatopea, ma il senso è lo stesso!);
C) Comprendi che la saggezza sta nel mescere sapientemente la ragione e il sentimento, che non l’una né l’altro siano univocamente la strada giusta o sbagliata, ti fai tatuare sul petto il T’ai-Chi-T’u perché questo possa guidarti meglio nelle scelte di ogni giorno, per non sbagliare, per non ferire, per non soffrire e… STUNF! (indovina un po’?!?).

Quindi, alla luce dell’esperienza e per concludere, direi che ho maturato una mia personale visione del rapporto tra ragione e sentimento, e soprattutto rispetto a quanto questo rapporto possa influire nelle relazioni sociali, sentendomi autorizzato a trasmetterla a voi tutti: me ne fotto!
E in questo il mio amico Nakkore è maestro di vita da tempo immemore.

Inutile affannarsi e sforzarsi di compiacere il prossimo, soprattutto le persone alle quali ci sentiamo più legati; piuttosto mi prodigherò, d’ora in avanti, per le mie proprie necessità, perché alla fine la verità è una soltanto: coloro che ci amano davvero saranno felici per noi quando noi saremo felici, inevitabilmente; mentre tutti gli altri, coloro che non ci amano o non sanno amare, resteranno delusi dai nostri errori e non sapranno neppure gioire dei nostri successi.

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